28 A T T O I. SCENA XI. Anfiteatro con Ringhiera macflofa nel mezzo, ePopolo all’ intorno raddunato per gliSpetracoli. Lucio Vero, Berenice, FlaVio, e Lucilla. ' Lue.Tf.A/loftrano, o Berenice, anche i diletti 1*1 La Romana grandezza* Btrtn. E qual cor non avrete Fiero, c crudel, genti Romane, in petto Se v’avvezza alle ftr'agi anche il diletto? Bue. Ve. Chi di te 1’ à più fiero ? hueil. Ai giochi, o Augufto, L’Oricalco c’ invita. Lue. Ve. Apdianne, o belle, £ la fatale arena Rcfti libero campo all’ altrui pena. ( Tutti al fuon delle trombe entrano, e vanno A prendete il loro pojio, nell’ alto della Ringhiera, indi Volog. A Ila publica vifta A Dove fon tratto ? Io tra le fiere ? Oh ftclle ? A lùpplicio fi infame, Celare i Re condanni? E tu, pergiura, In vece di làlvarmi Siedi giudice, e Rea della mia morte? Btrtn. Ahi che farò 1 lo Ipolb mio? Volog. Crudele, L’imminente mia morte Non è che mi Igomcnti, Solo i tuoi tradimenti Del mio mortai periglio - - - SCENA XII, Btrtn.