22 ATTO L Serbar amor, e fede, Veder che il caro bene All’ amor fuo non crede,’ Fra mille affanni, e pene Pena maggior di quefta, Duolo magior non v* è. Se avefte o fidi amanti Giammai nel voftro amore, Vi mova il fuo dolore A fofpirar con me. Serbar &c. SCENA Vili. i Prigione con Cancelli. 'Berenice da ma parte, Vologefo dall 1 altra, Bertn. TV/TioSpofo, Idolo mio, mio)Vologefo, 1V \ Cara parte miglior dell’ alma mia Pur ti riveggo ancor. Come eftinto la fama Ti divulgò? Mi narra La ferie de tuoi cafi. Volo/. Nel di fatale, in cui CefTe il Fato dell’ Afia a quel di Roma, Trai Cadaveri, e il Sangue Tutto piaghe anch’ io giacqui. I miei più fidi Dalle ftragi, e dal Campo Traflermi cfapgue, e ogn’ un mi piante eftinto. Fù lungo il male> e perigliofo; al fine Lo vinfe arte, enatuM. Pianfi vedovo , c Spoio ' ff Berenice cattiva, c pianfi ancora • Negl’ affetti 4’ Apgufto Berenice infedel. Bere». Ma folti ingiufto. Volog.