l4 A T T O I. SCENA III. Aniceto, che torna, e Lucio Vero, Anic. Oulle navi Latine O Con Araldi, c meflaggi La tua Spola Lucilla or ora è giunta. Lue. Ve. Vanne Aniceto ; affretta Li fpettacoli, e i.giocchi. Si deluda con quelli il primo oltraggio, Che mi fà la fortuna > Col tentar di rapirmi a Berenice. Anic. ( Se rivedo Lucilla’, io fon felice. ) (parte. ) Lue. Ver. Nembo irato ofeura il giorno, Odo intorno la tempefta, Ed il fulmine, che minaccia, Dalla valle alla forefta Sento 1* ecco riffuonar. Dei pietofi in quelli iftanti Non vien men la mia coftanza, Anche un raggio di fperanza In voi feorgo a balenar» Nembo &c. SCENA IV. Veduta del Porto d’Efefo, dove approdano le navi, delle quali sbarcano Lucilla, e Flavio con feguito, e da una parte veduta della Reggia di Lucio. Flavio, Lucilla , 6 feguito de Rortiani* Flavio. r^Y Efefo è quello il nobil porto, e quella Ì-J E’ di Lucio la Reggia. Lucil. A lui fpediili Araldi del mio arrivo ? FUv -