»4 ATTO I. Ante. Del forfenato orgoglio Punirà la baldanza il ferro mio. (Jn atto di [nudar la [pad*.) Lue. Ve Ferma Aniceto. Beren. (OhDio!) Lue. Ve. In duro career tetro A più maturo efame Si cuftodifca. Un’ uom del baffo volgo Non può foio, ed inerme olàr cotanto. Volog. Solo cercai della tua morte il vanto. A un cor forte, A un alma grande Sorte ria non fà fpavento. Ogni a'zzardo, ogni cimento La virtù può fuperar. Chi timore ha della morte, Chi s arretra dal perìglio, Non è degno di regnar. A un &c. (Parte con Aniceto, e Guardie.') S C E N A 11. Lucio Vero, e Berenice. Lue. Ve. A II’ orror del gran calò A L’Idea fi tolga , e torni Più tranquilla a goder. Siedi o Regina. ~ Beren. Augulfo, a miglior tempo Serbami il tuo favor. L alma turbata Cerca ripolò, e poi All’ignoto aggreffore, Se lo permetti, favellar vorrei. Lue. Ve. Solo di compiacerti il cor delia. Condotta al prigioniero, Sempre, ch’il voglia, la Regina fia. (alleGuardie.) (Bereniceparte*)