Bere». Servo al mio vincitor, ( e agl’ altri infidi.) ( Siedono alla Menfa.) (Oh Dei! di Vologefò ( vedendo Volerefo.) Non è quello il (èmbiante J) Lue. Ve. Regina a ber t’invito; e tu mi porgi (adAniceto.) Picn di Greca Vindemia il nappo aurato. Volog. (Amor m’affitta, c il Fato.) Lue. Ve. Del primiero Criftallo Sia tua la gloria. Bere». Troppo grande è l 3 onore: A me tu* (chiava ^ Ricufarlo non lice : Bevo a trionfi tuoi. ( Mentre Berenice vuol bevete, Vologefo le toglie il Bicchiere, e lo getta a terra. ) Volog. Nò Berenice. N Lue. Ve. Tanto ardir ? (fi lev*™. ) Volog. L’ altrui morte (aBerenice.) Tu appreflavi al tuo labbro. Celare, ètolco Quei che beve la terra. Perdei la mia vendetta, La tua comincia ; invitto L’ attenderò : N’ è degna Più la (Ventura mia, eh’ il mio delitto.’ Bere». Pur troppo èdetfo, o (Ielle! Luc.Ve.O tu, che al par dell’ opre Ai temerario il labbro, Chi feii che cerchi? Volog. Parto fon io: (riftretti • Ecco in breve i miei torti.) Per iftinto, per legge ; A Roma, a te nemico. Altro di grande Non ò, che 1’ odio mio. • 1 '■ Del mìo Re Vologefo Meditai le vendette - - - Ante.