ATTO III. Trema la Reggia; e decader minaccia. Selene . . Ofmida . .^Ah tutti, Tutti cedefte alla mia forte infida. Non v’ è chi mi foccorra, o chi mi uccida ? V ado - - Ma dove, o Dio? Refto - Ma poi ? che fòl Dunque morir dovrò Senza trovar pietà? E v ? ;è tanta viltà nel petto mio ? Nò, nói fi muora, e 1’ infedele Enea Abbia- nel mio deftino Un augurio funcfto al luo cammino. Precìpiti Cartago.* Arda la Reggia, e fia Il cenere di lei la Tomba mia. fine del drama.