74 ATTO III. Nò: vendetta, vendetta; eie non pd/To Nel /àngue d’ un rivale Tutto e/tinguer lo fdegno, Opprimerà la mia caduta un Regno. SCENA III. Deliciofa che conduce al porto. AraJ£e> e Selene. Arafp. Trutta di J.arba al’ ira Veggo efpo/ta Cartago, A que/te fponde Giun/èro i Mori in Tuo /bccor/o. Sei. O Dei 1 Mà, che farà? Arafp. Nolsò: da un Rè pò/Tente, Ed a ragion/degnato, _ Tutto fi può temer. Sei. Dhe, fe tu m’ ami, Dall’ Africano infido Mè difendi, ed Enea, Cartago, c Dido. 'Arafp. Ma poi, dime, chefia? Sfitti. Tu, dalla forte mia Anche ad amar lènza /peranza impara. Se può la tua virtù Amarmi a quefta legge, io te P concedo, Ma non chieder di più i Arafp. Di più non chiedo. Sei. Se quefto mio core Ti niéga 1’ affetto, Non credi il mio petto Crudele,