72 ATTO III, > Jarb. Per un momento il legno Può rimaner lui lido. Vieni s’ hai cor; meco a pugnar ti sfido. Enea. Vengo reftate, o amici» Che ad abballar quel temerario orgoglio Altri, che il mio valor meco non voglio. ( Segue il duello refi andò Jarba perdente, e disarmato.) Enea. Già cadérti, e lèi vinto. O tu mi cedi, O trafiggo quel core. Jarb. In van lo chiedi. Enea. Si, muori . , ma, chefò? vivi; non voglio Nel tuo làngue infedele Quello acciaro macchiar. Jarb. Sorte crudele! Vivi fuperbo, e regna : Regna per gloria mia, t Vivi per cuo raflOr. E la tua pena fia Il ramentar, che in dono Ti diè la vita, il trono. Pietofo il vincitor. Vivi, &c. » ( Enea s’imbarca e partono le Navi. ) > E SCENA II. Jarba folo. d io Ibn vinto? ed io IbfFro una vita, Che d’un vile rtranier due volte è dono?