45 ATTO II. KA IY- Jarba, ed Enea. Jarb. /"''he & ^ invi 1 * 0 Enea ? gli veggo ancora Del paflato timore^' legni involto, Enta. Jarba da lacci Iciolto! Chi ti diè libertà? Jarb. Permette Olmida, Che per entro la Reggia io mi raggiri; Ma vuol eh’ io. vada errando Per fìcurezza tua lènza il mio brando. Enta. Cosi tradilce Ofmida 11 commando reai ? Jarb. Dimi, che temi? Ch’ io m’ involi al galligo, o a quelle mura? Troppo vi refl-erò per tua fventura. Enea. La tua forte prefente E’ degna di pietà, non di timore. Jarb. Rilparmia al tuo gran core Quella inutili pietà. Sò, che à mio danno Della Regina irriti i fdegni inlàni, Solo in tal guifa fanno Gli oltraggi vendicar gli Eroi Trojani. Enta. Leggi. La regai donna in quello foglio La tua morte legnò di propria mano. Se Enea folle Africano, Jarba ellinto lària. Prendi, & impara, Barbaro difeortefe, Come vendica Enea le proprie offelè. (dandoli la fenttnza.) Vedi