44 ATTO II. Enei. Oh Dio ! con la (ha morte , Tutta contro di te 1’ Africa irriti. Did. Configli non defio: Tu provvedi al tuo Regno, iopenfb al mio. Enea. Se fprezzi il tuo periglio, Donalo a me, grazia per lui ti chieggio. Did. Si ; veramente il deggio A fi fedele amante: Per tanti oltraggi ho da premiarti ancora? Perche tu Io vuoi (alvo, io vuò » eh’ ci mora. (Sottofcrive il foglio.) Enea Idol mio, che pur Cei Ad onta del Deftin l’idolo mio, Placa il tuo (degno, e rafTerena i rai. Quell’ Enea te 1’ domanda, . Che tuo cor, che tuo bene, un Di, chiamafti, Più della vita tua, più del tuo Soglio. Quello . . Did. Balla, vincerti: eccoti n foglio. Vedi quanto ti adoro ancor che ingrato Con un tuo (guardo folo Mi togli ogni difc(k, e mi dilarmi, Ed hai cor di tradirmi? e poi lalciarmi? Bidone, Tu mi guardi, e ti confondi > Tu fofpiri, e non rifpondi Dimmi almen, fe quel folpiro E’ principio di pietà. Si ben mio ti leggo in volto, Che per me ti parla amore, Ne tranquillo è il tuo bel core Meditando infedeltà. Tu mi, &c. SCENA