So Giul.O là. Cò gl’efuli Romani ■Libero al Ciei Latino Torni Publio S Pomp. Che ferito^ wff»/.Oh quello è troppo. Come Publio concici j <5/'«/.Infenoà l’erbc, La doue mi rapirti Meco e falò le fue fuenture acerbe. £ n *i ? T l' CC1 f f’ ci>a ^ Superbo orgoglio ; Gmi No no.cò gii altri in libertà io veglio. Vbedirnon fideue Di chi regge ai comandi i Ant, E ver, ma lafcia Habitar le forcrtc Chi racchiude nel petto alma di Beili*,’ Gìttl, Reft* dunque. afo/.Ove vai f GìhI, Tornea la Teina, Ant. Ferma. Elio parti à momenti, e fi,che Publio Da l ritorni al Ciel di Ro®». » Mi, Siluia, la tua Fortuna hai per la chioma Amor, c Fortuna Son Numi gemelli. Ciafcun eialee figlio D’vn volto vermiglio,' Son fafee dorate Le chiomeincreccia^, Son fulgida cuna I labri tuoi belli, Amer,&c,