4* U r T O Nel torrente mi foglio , «femmina Vn Pefotor mi prende, ili roti lini Cangio l’vmide vefti 5 e vengo in tanfo Douc al mio duolo impietofìri io miro Al Iagrimar del Colle Infino i falli à fuifccrarli in piàiito , fui. Dhe mia diletta, fuora Frena, frena le turbe De’ Cngulti, e fofpir. Vn r alma erahde Non cede àia Fortuna . De la rota le vicende. La Fortuna Tempre muta Cbi più in arto il volo (tende. Più mortale hà la caduta. De la rora Sic. ' Mà di voci, e latrati De'Cacciatori, e veltri Odo gemer la felua j fjiul. Ohimè 1 che fcorgo 1 Elio mi fcmbra affalitor di belua. fui. limoliamoci Amici. Giù. Io nel profóndo Di quell Antro mi ceIo,P«£,Io qui m’afcódo. Giul, Speranze del core Verrà mai quel di. Che lieta farò! Voi ditedi sì: Ma lènto, che I’alm* Rifponde di nò. Speranze Sic. Penlìeri de l’Alma , Sperar ma porrò Sereno piò V n dì I Voi dite di nò} Ma fenro, che il core Rilpondc di si, Penlìeri, & c . SC E»