.36 UT T O SCENA III. Pompeiano. Elio. £1. Qln, ch’il Ciel ti permette >3 Di rapir la Conforte entro la Reggia ^ In guiderdon di quanto oprai, ti chieggo Vn fol fauor. Vomp Imponi. E/.E Io prommetti. Vamp, Si. El. Da la tua (pada Voglio Ccfarc illefo 1 . Pomp. Ahi, che diceftì ? -E/.Foife ti penti t.Vomp, Nò. Troppo chiederti, f/.Giungc l'Impcrator , Vomp.Oh Dei .'che fcorgo I El Non ti fmaiir. A quei commi , al manto, A le treccie del crin . che porti in fronte. Non più riferbi effigie , ò imago alcun» Di Pompeian. Pow/i.Nou mi tradir Fortuna. El. Mà feco non v’è Giulia. PcOT^.Oh.mè che fia ! El.E ti conturbi ? Vomp.Amico, Mà rinafce nel cor la gelolia. Chi in Amor ville gelofo Non hà vn giorno di contento j La fua pace hà nel tormento , Se il tormento è il fuo ripofo, Non hà. Sic, SCE.