T R I M O li SCENA xxvnr. Publio,che parte da Roma con Cameli ca richi d'armi,e varie fpogliepredofe , Elio,che fopragiunge con molti Armati. C ieca Dea,che prendi gioco Di queft’anima innocente, Dehpietofaad alt io loco Guida almeno quello piè. Se Tiranno,èd inclemente Mi difcaccia vn’empio Re , XI. Sù fi fpogli coftui tanto c’imponc L’Imperacordel Tebro, P. Ahfceleraro Augufto.'ingrato amico ad ElTtr t £1.0 la!non più detti partir mendico » Lafcia cotefta fpada , Pub, Prendi, mi dì al Tiraolio, dandoli librando . Se fnnitto io pofi all’Occidente il Laccio, Ch’io gli mando l’acciar,ma non il braccio. Tutto l’empio mi tolga. A quella Calma- Non torta mai la nobiltà de l’alma , Spogliato,e/olo parte da Roma . XI. Amici, quelle fpoglie Ccfare vi concede. ai Soldati Gli Ajrneli di coitivi fon voftre prede , I Mori Ajfricanì fchiaui di Vublìo nel dittider tra loro farmi, e le Spoglie del medefmv vengono a conte/a, e formano il Ballo , Fine dell’Atto Primo. B 5 AT-