3» R IMO. 2J Cinto di fulmini Al baffo Cuoi Il Re de l’Etera Fra nembi,e turbini Difpiegailvol. Scende armato di faette Oa le sfere il Gran Tonante , E per far le fue vendette, Hà U deftra fulminante, Qui forta da l’Aquila feende dalla fcala del Campidoglio. SCENA XIX. Eli» > che guida Pompeiane incatenato. '/intonino. Choro di Pretoriani, O Là ! quello fuperbo S’incutui al fuoloie à le Cefaree piante ^ Serua il fellon di bafe. Pomp.Ingrato amico, Ant. premendo il tergo di Pompeiano. Chi lubcllo al Dio di Roma Profanò la facra fc } Oppreffo, Depredo, Calpeftocolpiè. E chi audace tentò trarmi dal foglio ; Genufleffo madori in Campidoglio , Po/».Calca, premi ò Tiran. forfè anco vn giorno Strafcinato in catena Amai pari à la colpa egual la pena. JEl. Scelerato ,à 1 afpetto Sin dell’Altitonante ofi cotanto ?’ Ant.Se già poc’anzi il litibonbo ferro Giulia impugnò contro il mio fen Reale j Vò, che d’vna conforte /Intonino B paghi