"PRIMO. 21 SCENA XIV. Perenti, Publio . Antonino . Giulia . Elio . S ire, Signor, fen viene Publio . Venga. De l’Idra rinalcente Saprò troncai le rediuiuetefte. Pub. Monarca eccello , Imperator fourano Ala virtù Latina Certe il Fato Africano, in mar di fangue Nuotar) le tue vendccte. io à pena diedi Doue più regna il Sol, l’Aquile a' venti t C hetràcepi di ferro Mormorò infanguinata Del adulto Oceao l’onda rubella. Ma fé in virtù di Publio Morde il Cefareo ficn l’Africa doma, In premio di fua fede , Con Giulia la Germana, La Libertà di Pompeian ti chiede, Ant. Temerario .anco ardifei Di portarti al mio afpctto * Gli leu* il tofton del commondo do le moni, In breue d’ora Lungi dal Ciel Romano Efule porta il piè. giufto è, che cada La colpa di cortei fopra il Germano, Prencipe, à la tua fede Io contegno cortei, Giul. Empio fa quanto fai. Ant. Perfida , taci. Vendicar mi faprò,(ma in tanti baci. ) fsrìr Por, eh