té ’JL T T O Sarò d’Alma impouerita, Saettata, incenerita Dal fuo lucido balen. Mi balta,&c. par euftod.daUèguarà. A L fin fi refe à le mie voci fcaltre. Quella ppnerà Augullo appretto le altre. Per opra fol d’Ifmeno Sperarpotea Beltà fi vaga in feno. Vn’Amore.che FAnime fuena, E l'amar lenza alcuna fperanza, A quel core,che viue in catena, più non gioua ne fè,ne coltanza. Stanze di Antonino. Radunanza di Dame, c Caualicri, che ftanno giocando. ~Antomm, eh e gioca ccn Sueni l'AIme, e fpargi foco, Le faette d’Amore hai ne begli occhi. U*t. Se il tuo labro al fen mi feocca L'aureo dardo, che m'impiaga , Stanno gliarchid’Amor ne la tua bocca. Sala Imperiale contigua alle ■> SCE.