$2 jt T T 0 SCENA XXI. Jfifile, che armata di ferro s'amenta im- petnofamente contro di Roficlea , Anacreonte, Sìlena> Oronte. M Oa l’empia crudel donna omicida, Ferma. R. Che veggio . Si!< Ah iniquo ! Or. Oh Dei ! che fcorgo ! Sii. Contro di Roficlea ? ,4».Contro il mio Nume ? Or.tràfe. In habito mentito Quefta è Iiìfile. An. Dimmi Temerario Garzon , perche tentarti Tinger di fangue in quelle neui il ferro } ifif-Empio,lo fan gli Dei. Mirtimolò, mi morte Al ta, e giufta cagion nota à cofìei. Re/- Barbaro in che t’offefi ? ( ah ben intendo Or di .cortei lofdegno. Anima mia Qncll’è colpo d’Amor , di gelofia. An■ O là ! refti à quel fallo Quel traditor legato Sii. Tu morrai federato • An. Sia da quel Moro à cento dardi efpofto • Or.. Cieli ! Stelle ! che fento ! Ijif. il morir non pauento. Or ni a fe- Io fuenar il mio ben ? Rof.Cortei, femore, Più non haurò dualità in amore. An- Idolo mio vezzofo, Non ti turbar j la tua vendetta è certa • Il piè tù feorgi in tanto Meco