T T O Rub. Hor, ch’è tempo di nozze, Regina , Hai sì me/la? Dimmi che timolella? Quand’ero giouinetta Io fui d’altro penfier Solo attefi à goder E con defio piùfcaltro _ piacer godei diman; yn altro. Pallai felice l’hore Lontane da i martir Ben feci altrui languir, E’1 faprei fardi nono Mà chi mi voglia amar più non ritrailo . SCENa V. Silo. Rubia. Sfratarne a. I L Prence. ( Oh queft’è bella. ) (Iafciate Rub. Che dici? SU. II Prence. All,alleali, Trattener non mi pofso Da la rifa, ò Signora. Str. E che cos’è ? SU. E inuaghuo di te. Rub. Che fento-S/r.Pazzo Come Io fai? sii. Erfiftrato, che tiene Gran barba, e gran fapienza, Cercando il di lui male, Diede in quella fentenza . Str. Antioco lo confefsa ? Sii. Io non lo so. Str. Seleuco che ne dice ? SU. Frenetica,e delira; & hà ragione , Che li vede infidiar si buon boccone. Str. Sono fuor di me lìefsa. Rub. Il Rè Ceti viene SU. Io patto, a fe Regina bora Hai bene. S C E-