s E C O N D o ' 41 Ant. Ne men. Srr.Chi può cangiar si dura forte; Ant. Il lìlentio,e la morte . Str. Deh tacci,che l’vdir quelle me pene Troppo abbatte’! cor mio (Caderò s’Io non parto) Antioco addio. Ant. Ferma Regina alcolta, Così mi lafcf } e parti ? Ahi che de la mia vita Predila è l’hora. Ahi chi mi-porge aita , SCENA VII. Seleuco. Erfiflrato \ Antioco. Là : predo : accorrete „ Figlio ? Erf Signor che duol t’alTale ? ,, Ani. Moro Signor io moro . 1 „ Sei. Figlio ne la tua vita „ Langue la mia. Deh dimmi „ Che brand; Non haurà cola lì llranà „ Il Mondo,e gli Elementi „ Che da me lì contenda a’i tuoi contenti, „ Ant. (Ahi sì tenero aiFetto à parte. „ Più m’aftringe al filentio,& à la morte , ) „ E vorrelìi Signor che s’io làpefll „ La cagion del mio male 3, A te la nafcondeilìtA gl’alti Dei „ Nota è la caufa deformerai miei. ,, Erf. Forza è ben ch’ei conofca 3, Chi tanto ardor accende ,, Mà di celarlo intende. „ Se!. Parto Antiocoidiluia 3, L'anima da i martiri „ Dà bando à i tuoi fofpiri . „ Erf. Gioue offendi „ Se difprezzi quella vita ,3 Che