v a i M o. 17 Tormentarmi non faprà Fiamma ingiufta impuro ardor Fuggi, fuggi dal mio cor. SCENA XV. Silo . Kubi* • -') su. j O veglio eflerti amico X Porgimi il braccio „sò che fianca fei > Apoggiati ben mio. \ub. Piano che non fe* i 1 primo , Che mi chiami fuo bene, Sua delitia, fuo core. c ) ( Fà vifta di cadere, e fi cader Fabia. ) SU. Ahimè. Rab. Stolto non fai SeruiràDame. sii. Eilcr caduta è mente.' , ; Ben è cofa importante effer cadente . Fab, Se ben ripieno Di rughe hò’l feno So dar piacer, Mi Aringa al petto Vn Giouinetto, Se vuol goder Qualche contento. Vn crin d’argento Sà forfè dar, Che fciocarella Frefca Dongella Non sà infegnar, SCENA XVI. Lucinda. Antioco. I O pur t’adoro Antioco Pur cedo i miei voleri ■■■“* B a Al