zó ATTO SCENA XIV. Stratonica. Antioco. I Rencipe, e tu non parti} Si lunghe cortefie Troppo, tifiancheranno . Non m’è grato il fauor, che t’è di danno Ani. Non m’è danno il feruir (ma ben damarti) sii, Str. Non parlai del Ritratto, ( à pur. Perche ftimai gradirti. Ant. E affai ti deuo, * Di tornarmelo dunque g ul Sii. Non ti fpiaccia, Str. Che vale Mentre puoi rimirar l’originale . Ant. Che dici ì Str. fTrafcorrefti incauto core) : Dilli, che ciò non vale, Mentre ottener non puoi l’originale. Ant. Softener non pofs’io 1 . i Tormento sì penofq ) a M rte ' j,. Parto Regina, e replicar non ofo. Str. Mifera sfortunata Vengo pereflerdiSeleucpSpofa, E di fiamma amorofa Scintillanti fauille Per 'Antioco mi vibra Amor nel feno Ma sì fiero veleno Lunge, lunge li mandi. Corinfano, alma vile Tifcaccieròdal petto, S’ad illecito Amor darai ricetto . Tuggi, fuggi dal mio cor Impolfibile pender ; Non è lecito voler Ciò, che par, che dica Amor, lungi, lungi dal mio fen ■» ^ Imprudente volontà ; 1 Tor-