<P R 7 M O. z* SCENA XIII. Stratonica. Antioco. Seleuco. Erfiflrato. tf/r. VT E1 mio core Io dolore elafiun in Si cangia il gioire. per fe < ’ Ant. Io mi moro Nel martoro E deggio (offrire . A 1. Che dunque farò ? Str. Soffrir il martire. Ant. Tacer, e morire . - Sii. Regina ecco Seleuco. Str. Ahi che rimiro; Sei. A regnar nel niio core , a, Come nel trono Adiro, 1 Giungi ò Regina. Vieni Tra quelle braccia. Str. Inchino Ne la grandezza tua La mia forte felice . ( O fìer dettino I) àpnt. 'Ant. (Non sò com’io repprima Tanto martir.) Sei. Amato Figlio, e pure Leggo ne’ ldmi afflitti Permanente >1 tuo duolo i Ant. Anzi Signore S'alleuia à tua prefenza il rio dolore. Erf Confolateui dunque ; Che duolo intermitente Dà inditio di celiar. Sei. Ite Regina Vi fcorgeranno à le Reali danze Quefli miei Fidi : Se io ; Perche dal Viaggio ridorar podiate Le delicate membra, Vi lafcio ? Antioco il mio maggior contento E veder minorarli il tuo Tormento. B SCp.