SCENA VII. <Selenco Erfiflrato. T Ardanza noiofa Moietta dimora A vn’alma, ch’adora Sci femprc penofa Tardanza noiofa .. l'I-on gode non pofa Chi afpecca il fuo bene Rinforzi le pene Con sferza dogliofa Tardanza noiofa. De’ languenti mortali Deh 1 •arci pici profonde Opra per infaoarf amara prole. Erifplenda‘1 tuo nome a! par del £ 0 Jg Erf Signor d-Antipco limale I precetti delude Trafcende l’arte,e hefperienza inganna Ogni afotifino di bugia condanna. Sei. Tanto dunque a - miei danni Congiura il Cie^cort non vface ptou« • E per me nuoui mali inueuta Giouej * Er/. Quantod-huma 110 ingegno Potranno induftria,e sforzo Tutto operò : tu intanto te ciglia rafena , iChc non fanrl fuo mal con la tua pena