« ATTO Ma quell’effigge in ricorjipenfa Àbramo J ,,Che con affidili fguardi ^Fomentar non conuien la fiamma ignota „ Di beltà forle fpenca , „0 fotfe altrui con Imeneo congionta, „ E fe d’eftinguer brami „ L’ardor à poco, à poco ,,Ben è follia tener vicino il foco. Ant. Regina à vn tempo fleffo, E gran marcir, e gran piaeer mi dai, Marcir, perche mi priui Del bel n urne,ch'adoro. Piacer,perche quanc'ò più graue,« dura La Legge,che m’impani. Tanto nell’vbbidirla Vedrai,ch'à te foggetcq è'1 mio defio . Li dà il Ritratto . Prendi queft’è'l mio ben,l’Idolo mio. SGENA IV. fcitrindo, Cho. di Pudori, che con faci ac. cefe vengono ; onde j’illumina la Scena. Stratonica. Antioco. Rnbia. Silo. P Recorrendoui me’n vò ) Voi feguitemi veloci ) Dentro, Già ch'il Ciel rafierenò • ) Ant. ,,D'Eurindo mi raflembra. ,, Ciré la voce s’accofti. Si