TE 11 Z O f 67 £ à rendermi quel bel, che m’hai rqbbatp. Tir. Tu priuo reiterai ■ Di quel fulgido fol, che m’i nuotarti.. Or. Come, fe tu il rubbafti ^ ' Tir. lo non l'hò. Or. Màdoueè; Tir. Nonlosò. Or. Con chi ftà. Tir. \ StJ con tè Or. / 5*i con tè ' . / ’ La rapita beltà. . . 4 SCENA XIX. Cirttn, 'Pirro . Ortfie. Pilade .Cltjìff». jtmicle . Bacillo. . , G Enerofi Campioni Di contender celiate, Io dirò dotte fia La beltàjche cercate ; lieta forte! B: O maledetto errino! Se cortei mi difeopie io più non vitto. Cir. Ecco Pirro al tuo afpetto Citcea la Maga. T. O quanto Nel conofcerti godo ! del tuo faper fa falba Diemmi netirta in Coleo ; io sò chcdomi Sin nè i Tartarei Chiortri Rertan dal tuo poter d'Herebo i mqftri. Or. Dimmi ti prego amica , Hermiortò mia Dà chi rapita fu? chefà? dou'è ? ‘ Pir. ) Dillo àmé. Or. ) Dillo à mè. Cir. Nulla vi feoprirò, Se ambo pria non giurate Concedei *! due gratie. T. A te lo giuro Sul mio ferro Regale. Io