5 6 v4 T T 0 Qualche picciòl dolcezza Di piacere vietato, e mal condito; Ogni furto d’Amor fempre è gradito . Cle/. Tù in braccio alla tua Dea In deliquio amotofo L’anima ftillerai, . Et io nel vago fèn di Fioridea , Refo già impaziente Di più afpettar il fuo pofTeflo in tutto, Vendemierò de miei fofpiri il frutto. tir. Amico addio; m’inoltro Del mio foco alla sfera . Cl. Ardifci, ardifei, e fpcra. SCENA V. Cltfippo, D ’Hetmiona le donzelle 'ò, ch'hanno qui d’intorno Tri bianchi lini eretti Morbidillìmi letti ; Poco lungc di.quì Dormir dè Floridca ; Tacito à lei n’andrò, E con furto leggiadro Me glidifcoprirò Suo marito fu vij punto, e amante ladro. Quanto dolci fon quell’onde ; Doue il porto fta d’Araore. Chi toccar può le fue (ponde Strugge in gioia, Palmare il core. Pazzo è ben chi d’arriuarui Mai preAimme con querele , D’Vopo c folo per entrami Nauigar à gonfie vele. S CE-