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5* J, r, T 0 Che il cor mi efanima Sì lacrimate: Lacci me andate Al mare ondali», . ] L'amato fpofo Qnìrat.acxecatc :. .. «- *• Se non fpuntate Del Sol-che adoro . . Fulgidi rai Altro lume del Ciel non godrò mai. Or. Confolati.//.Non pollo. O. Io ti prometto Far.che inbreue qui miri.il tuo diletto. Her. Tu Fchcrzj Fioridea: trammi dal crine Quelli vani ornamenti. O. Ah, che la delira Finger sì voglio, è inh'abiJe à fcruirti. Her. Io con mano rnaellra Ballarne pretiolo Hor vò applicami ; ben faprò guarirla. A mè la porgi.O.ò forte.//. Io vo fcoprirla. tUrmion* sbendata,che hd la deftra ad Orefit, -jlèefferua in dito va'anello finite alfuo, quale liane u a la metà d'vncore diuifo, eh* ■-vnito alt altra parte dell'anello diQreftt veniua d forihar vn cere intiero. Che miro olrCiel ? non è Quella l’altra metà del ricco anello* Ore mandò Orefle à «nò Per Amiclc il fratello. Sì sì-, al confronto è dclfo j Come l’hà Fioridea. Forfè dà Orelle fui tradita f, Or. Oh Dio , Specchiati jn quelle luci f So couofcer mi brami Adorato Idol mio ; , • Non fon più Fioridea * . * *W