SECO T^D 0. SCENA XVIII. Chjìppo. Hermion*. Creile. . F Elice mè, fon dal mio bene amato. Coli fcherzi, e mi inganni ! Or. Scherzai per confolarti ; Fieri crucci tiranni. Ci. Floride?, fpofa mia, Qual empi# chiudi in petto ? Or. Difto^o maledetto. 01. Defta l’alava 4 i piaceri, Ecco Pirro, cEe giunge Per dar principio al ballo, accompagnar» Dà più Dame vezzofe , e Caualieri. SCENA XIX. Tir re . Hermìena. Orefte. Clcfippo . Cho~ to di CUM/tlierij e,di D*me . 'VT £ gli Alberghi di Flora Si volge ad .. JJ\ Nabli coppia gentile tìermiona. "f Vò, che il giubilo regni, e l’allegrezza. Adorata vaghezza • Ioti inuito à danzar : porgi per poco La tua mano dj ncue A vna defrra dì foco. Hir. Se rifiutar porcili Il tuo cortefe inuito Lo farei , mà l’accetto Per eitinguer col gelo Di pudico rigóre L’impura fiamma, ch« t’accefe il core. C se E-