s S C o N D O.' 47 SCENA DECIMAQJ1N TÀ . E Qual proua maggiore Hauer Pirro, pols’io Dè gl’amotoli tuoi nouelli eccedi, Se tu medefmo il fallo tuo confelli. • Granfciocehezza è il maritarli; E vn gettarli In vn mar d’afpri cordogli: Poche fono quelle mogli, Ch e dell’Huom poflan lodarli. Gran Iciocchezza è il maritarli. Gran delitia è fiat difciolta; ^ SCENA DEC1MAS E STA. C He pena è la mia! Amar,ne potere Quel bene godere. Che l’alma delia.- Che pena è la mia. Mà ceffate ò martiri Di più affiggermi il cor,di tormenta rnu : Ecco l’Idolo mio, potrò fuelariril SCENA DECIMA SETTIMA.' . fi er mima. Orcfic. ir s’adira,e l’onda. Andromaca. E dà ftolta 11 legarfi lino à morte; E la moglie dal conforte Mal veduta,e peggio accolta. Gran delitia è ftardifciolta. j Oreftt, 'Furibonda Ai