S E CO * \ SCENA Q^VARTA. Atreo, quale fpronato dal dijìicriodi tonti odi Pirre,e tratto dall affitto, che porta ua ad Hermann s’era dà. la spelonca portato fono altro habito con barba pcftìccm nella Reg Jlertpiona. Pilade. Orcfle,.Clefippà, Air. "T'VA gl’occhi tuoi ferito » | J Dal mio brando impiagato H brando . Doppiamente cadrai Pirro fuenato; Snuda il fciro ti sfido;a tè mi porto Qiial nouo Anteo nelle cadute naie Pien di vigore Ì danni tool tiforto. Mirando pif. O portento. CleJ. O martire . Floride*.) Or. O fortuoa.PiV.O ftupore-Her.Ocieco Jrdue, tir. Temerario ecco il brando : Qual frenelratifpinfc in quella Corte? ) Leggi sii quella punta La lenteiraa fatai della tua morte. Atr. Spero di mendicarmi Barbaro nel tuo l'angue * jall'armi.ali’arnu' Pier. Fermateui ò Campioni / Noavò.che ellinto alcun di voi qui cada: Cedete a me quei ferri. \ ecco la fpada. Air. La tua beltà più che il mio ferro impiaga * ■ Pir. Son da tè vinto. Air. A tè mi rendo o V*g»ì Or. Anco Ancoama HermionaK) quati>ò q;utr k . Pii Ho “gì dì Ogn°moglie hà vn marita cento amenti. Tir. In forrilfima Toire Sia rnchiolo l’audneetpna che il Sole Trabocchi in mar d'Atlaute E 5 Vho