t'i a r t & Nume alato Non ti fece mai nel core Piaga alcuna, Nè t'aeeefe col su'ardore. Quel dolofjcKc regna in tè D '«uni tu, che cofa egli è ? Or. L'adito à difcopiirmi Amor ni porger Hermiona Io confcfso. Non fon qual io mi finfi D'Amore ignara, adoro vn bel fembiantei Voglio il vero fcoprirtr, io nuo amante;. SCENA TERZA. Pirro. Hermkrn. Orefie, A mante Fiori de» A Certo,che di Clelìppo Corri fponde all’ardore, Or, Strano arrmo importuno. 'more Her. Che prefetvza abhorrita.'P»V. Hermiona, A- Per far à quello cor doppie ferite Mio vagosol nèi lumi tuoi s’afeofe, E l'arco fuodiuifo Bipartito nel ciglio à tèlo pofet Da tuoi fguatdi Doppij dardi A! mio feno Vibri,e (cocchi, •'i'Sono àrcicri i tuoi begl’ occhi. Her. .I.afcieto di mirarti. pir. Perche? Her Perche i miei lumi Non pofliuo impiagarti. Qrti foprapungg /tire». SC E..