t'S ATTO Ma pur direi,che haueiTe torto Htmiotn A non amar. Her.'Chi! Lo dice all’orec. Or. Orefte.ch’è tuo'Spofo. eh io d’Herm tona, Her. Quel legame,che il Dettino Pirro in Cielo decretò Hà il fuo nodc>,ch’è diuino, Nè’l potrai dilfcioglier nò . Quell'affetto,che mi chiedi In arbitrio mio non è, E d’Qrefte,e in vano credi, Ch’ioli manchi mai difè. i . SCENA DECI MAOTTAVA. Ttrro, Floridea à parte. E Così m’abbandoni Animato diàfpro alma di gelo? ’ " Or. Cositi fulminaife iniquo il Cielo . Pir. Sotto l’Etra Vn’amante sfortunato Pili di mè viuer non può : B’vn’Ido! di pietra, D’vn falfo animato Amor ni infiammò. SCENA DECIMA NONA; Orefle. A Bhorrito riual perfido Rege ì Afpetta pur,che le mie (qnadre armate Giungano à quelle riue. Dentro fiumi di fangue Ammorzerò le fiamme tue lafciiicjj Con il cibo di fperanza Pirro in van ti nutri i! cor, Non haurai dà la coftanza Del mio ben fol,che rigor : . Chi nel Regno d’Amot ne vuol pid d’rnS Cre-