10 ATTO scena nona; Atreo. Eddo . Chtrte de’ Striti di Edal» , H Or che folo rimango^ Mio cor parlami m Sei fciolto,ò in feruitii J Qual bel t'incatenò ! Chi adorifah dir noi sò : L’affetto di coftei m’ob!iga,e fprona, Sù la lingua hò Circea.nel core Hermiona Qfiì aproda alla /piaggia vna boria (OH Edait > e i faci /et ili r Ed. Amici allegrezza : Al lito bramato Habbiamo approdato; La fiatila sii ergete, Kipofo qui haurctc A voftra ftanchezza .• Amici allegrezza , Qti) li/emidi Edalo per latto fuori deUa barca /ftl lito vna fiatila di marmo. Atr. Che fiatila ò amico c quella ? Ed. E d’Hcrmiona la bella. Atr. D’Heriniona’oue la porti? Ed. A Pirro in dono» Atr, A Pirro ! al mio nemico Come come andar puoi gelida pietra, Se non ti moue il fuono Di Tracia lira.ò di Tebana cetra » Ciro fa fio, perclie.oh Dio Quii Prometheo col mio foco Animar non ti pofs’io Caro marmo/e vn fcalpell» Ti diè forma,almcn potefic Darti fpirto il mio martello è SCE- ,