a z z io ne terza ed Viti ma SCENA PRIMA. Apolline, e Delia. ì>. ^ Eguo j o Delia, il coflume k j De’ P dii ori ami fati. ^i/petto il nuouo lume: E cornilo ved*> Rafimtti i molli prati,. Incontro al caldo raggio- Di pecorelle mejfe st pafcer volgo ogn'hor Chumide teHe,. ’ c ii 0 Nomto, quella mane. Io (oppi) credo , o [memorato il Sole: O quanto ei tarda,- o quanto?; E or fé , ch’egli dimora ' À bella Ninfa decanto, , Che non fi fcorge in Oriente ancora*. ^ Chi. sà-,. che tu non (in, ' Gaggia Ninfa, indouina Della di lui follia. Qui pur su quefia pietra- iracóndo infoiai. . La mia nouella cetra,. Uabbandonafli qui-, ma questamantj Ch' ogni tuo nobil fregio Ha caramente in pregio, Setola-velie, Ap- -dh> l'hai, : C 6 Delia