dramma Per Musica, Da Rappresentarsi Nell' Imperial Favoritata, Festeggiandosi Il Felicissimo Giorno Natalizio Della ... Maesta Elisabetta Christina...L'Anno MDCCXXI...Per Commando ... Di Carlo VI. Imperador De'Romani Sempre Augusto
Q_U I N T O. 6 3 Cofa a te cara, onde il mio cor tu Icorga. Più ancor farei : ma mel divieta, e toglie La Regai fede , e la tua legge iltelfa. Se. Signor, tutti i miei voti io chiudo in quello: Che tu adempia la legge, E Meride fi afiolva. Tal morte a me più vai d’ogni altro acquifto. Affrettala , ten priego. Ogni momento Baftaa tormene il pregio. Ah ! fe ciò folle., i.' Amico, reità ancor : ch’io per te moro. Di. Come amico dir puoi chi ti abbandona? Se. Morirei di vergogna, Se oltraggiofo timor mi entrali in feno. Di. Giunta è l’ora prefilfa. I Ni. E Meride è (pergiuro. Se. Egli eflerpuote Milero , ma non reo. Ni. Lieto e’ folleggia Con la cara Ericlea. Se. Pietofo ufficio Chiedea la fconfolata. Elfo l’adempie • Ma pur troppo verrà. Che più fi attende* ( Di. Ah! che la tua virtù chiede fupplicio, Ed invoglia a perdono. Se. Di Meride col rifchio ? A me fa fidegno. Co i lamenti di Areta ? A te fa torto. Dal dover di elfer giulto Nulla v’ha che ti affòlva. Se ip prò del Regno tuo nulla fec’io, Mar-