dramma Per Musica, Da Rappresentarsi Nell' Imperial Favoritata, Festeggiandosi Il Felicissimo Giorno Natalizio Della ... Maesta Elisabetta Christina...L'Anno MDCCXXI...Per Commando ... Di Carlo VI. Imperador De'Romani Sempre Augusto
62 ATTO Ni. E'degno di pietà; ma non di vita. Manchi a fede, fé indugj. Eccone l’ora. Chi in ortaggio reftò , fua volle, e fece L’altrui pena, ed error. Giulio è che mora. Non perdonar. Il mifero Tien qui del reo la vece ; E quella legge ei fece, Con cui fi condannò. O una pietà fperata Ardir gli diede al rifchio ; O un’ amiftà infenfata Il fuo deftin guidò. Non, &c. SCENA II. Selìnunte con guardie , e i Juddetti, Di. SElinunte, già puoi difporti a morte. L’ ombre premono il giorno , E Meride fi abufa De l’amor tuo. Di me fi ride offefo : Di te fchernito. In lui Darei con pace la mortai lèntenza. In te la do coftretto ; Ma coftretto da te , che reo ti fedi, E debitor de l’altrui fallo, e pena. Tu, prima di morir, dì, fe far porto