dramma Per Musica, Da Rappresentarsi Nell' Imperial Favoritata, Festeggiandosi Il Felicissimo Giorno Natalizio Della ... Maesta Elisabetta Christina...L'Anno MDCCXXI...Per Commando ... Di Carlo VI. Imperador De'Romani Sempre Augusto
TERZO. 43 Non impor foffèrenza a i nuovi infilici. Egli volle morire. Al fàcro patto Di una pace giurata io non mancai: In lui, che il profanò, lo vendicai. Di. Ingiurie tu pretendi; Ed io veggo ferite ; e veggo in effe Il mio fprezzo,e ’l mio danno ; e ne avrai morte. Se, Gran Re, che di giuftizia il vanto porti, '» E di clemenza ancora, A miei non già, di Meride a 1 trionfi . . . . Dì. No, no : tutti cancella L’ultima offefa i beneficj antichi. Oggi morrà. Diedi mia fède, e a quella, Se la fprezza un valfallo , il Re non manca. Me. Tu’l vuoi. Giuda è la pena. A te dilpiacqui. E quella è la mia colpa. NonVì cangj il lùpplicio: Nè fi ritardi. Un fol favore imploro. Dì. E che? Me. Sol per brev’ora Ufcir di Sitacufa. 3 Ritornerovvi, anzi che cada il giorno, E porterò fotto la fcure il capo. Di. Qual pegno lafcerefti De la vita più caro ? Me. Mia fede. Di. A cui mancarti ? Me. Scortinmi i tuoi cuftodi. &i> Facile è guadagnar l’anime vili, n Se.