dramma Per Musica, Da Rappresentarsi Nell' Imperial Favoritata, Festeggiandosi Il Felicissimo Giorno Natalizio Della ... Maesta Elisabetta Christina...L'Anno MDCCXXI...Per Commando ... Di Carlo VI. Imperador De'Romani Sempre Augusto
Mite le irrite ria. Sappi, o Nicandro, Che il mio core è per altri : Che a rendermi infedel non vai tuo merto , Nè altrui pollanza: e fe piacer vuoi farmi, Per tuo ripofo e mio lalcia d’amarmi. Ni. Lafciar d’amarti ? O Dio ! Sta in arbitrio del cor romperne i nodi ? Ar. E in mio poter Ila il difamar chi adoro l Ni. Compifci la mia morte, E (paventa il mio amor. Dimmi il rivale.^ Ar. A te direi, ciò che a lui fteflò io tacqui? Nz'.Ohlfe’lgiungo afcoprir)Tal premio avranno?.. Ar. Ti par picciolo premio un difinganno ? Se fui labbro di tutte il cor parlafle, Men vi faria di amanti, e d’infelici. Quel de’traditi è’l numero maggiore. Levane la lufinga, e la fperanza : Picciol regno , e duol breve è quel d’amore. Ni. Almen.... Ar. Taci. Ecco il padre; e s’ei richiede, Qual ti parlai, digli amorofa e grata. Ni. Quello di più ì Ar. Se’l nieghi, Ti giuro odio, e vendetta ; e i furor miei Mifero ti farian più che non fei.