INTERMEZZO PRIMO* 10 non fon già la prima, Che a fpefe d’un merlotto Cambiale condizion, Tante, e poi tante, Ch’ erano feminuccie da dozzina S’ hanno ingrandito coll’ altrui rovina. Tutto il Tuo confùmò per mia cagione 11 femplice Cardone; anzi non folo Diflìpò i beni fui, Ma s’ingegnò di confumar gli altrui. Ora* che egli è mendico, ProcefTato dal foro, e eh’ è ridotto All’ultima mal’ora, Sarei ben pazza a coltivarlo anepra. Eccolo: Oh cornee brutto? E pur mi parve bello ; Or, che nonhà danar, non è più quello. Vuò ritirarmi; Seguimi Mengone, Non dubitar non, vi farà divario : ’ Se non Cardone, io ti darò il falario, (Si rh Card. Per pietà chi mai m’infegna Qualche afilo, qualche albergo, Bona gente - - - - (Parlo al vento, alcun non fente) Fate un pò la carità. Eccomi al fin ridotto Mendico abbandonato, Sol per una ragazza , Graziofasi, ma troppo vana, e pazza.