6 - INTERMEZZO PRIMO. Liv. Per mè? Tu mentì. Chcfacefti per mè? Card. Non tei rammenti ? Chi dal bofco ti] traile S Chi ti fe Cittadina ? Chi gli abiti, le gioie, e chi il danaro, Ch’ora fpendi, ti die? Stelle! Che lento! Non lo rammenti più* Liv. Non mel | rammento. Card. Ah barbara, ah crudele! Io ti traili dal nulla, e tu nel nulla Mi riducefti; Oh memorando eccello! Oh barbara natura ! Oh ingrato fe Ufo 1 Liv. Ma chi fu la cagione Del precipizio tuo, fe non tu ftelfo ? Di me ti lagni aderto? Fu la tua vanità, la tua faperbia, Che per inoltrarti allora Grande più che non cri, doviziofo Ti faceva far meco il generolò. Io chiefi, e non rubbai, Donarti, ed io pigliai. Se volerti cosi. non far fchiamazzo, Io favia fui, e tu facefti il pazzo. Card. Ai ragione, egli è vero, il pazzo io fui; Imparate, imparate Amanti, delle Donne adoratori, Quelli fon alla fine i noftri onori. Crudcl, dunque fin tanto Che fuonava il contante Cardone.era tuo amante,