76 Atto Fallaci iflufioni Vince lor arti; vedi L’opre di quella mano, Vibro il ferro animofo, audace il mirtq Or a troncar mi volgo: ! Cangio il volto a IaSelua,® vn-Rè difciolgo / , Tornatala Se la a nella prima forma Ofirile < slega Carlo. C^r. Virtute emolaa Gioue. Pf. Or che dirai ? . Quella,che i inoltri inferni Fuggo ne l’aria bruna, • Opra fu di valore, o di Fortuna? , par, Merti l’aurateitelle, F non i lauri al crin. " Hai le Fortune ancelle « F a te feruo il Deftin. t PJ- Ma chi faran coftoro f ’ SCENA XlV; • Hodoajpe 2 'jArgimmii \ farlo l * G(iride * L ‘ Ombra,che è denta,e il foltq de lé pU*^ Ci afficura la fuga. < Arg. O fido leruo, ò quanto Deuo a tua fe, con titolo d’atnicc* Argimondo t’abbraccia. I "Red, Amico ? •Arg. Si. . ÌRod. ( Or, eh’ ei mi fpoglia < Qui de l'efler di feruo, io di nimico Faro certa vendetta . ] O de la Sueca Reggia Indegno Prence, o perfidq Argtuioado» Ro*