70 ATTO T>or. Steficrea. Chi lo fpofo rapi ? S/a.Chi ’i mio Sire inuolò ? Dflr.Ah benhintendo. Ste. Usò. T>or. Quelle faran tue frodi. S/e. Tuoi meditati inganni. Thy. Con incanto il rapirti, Ste. Con arte V inuoMi. T)or Ma (e Cupido è Nume» Se a me lo deftinò , Onta à l’Abilfo il mio bel Ciclo auro ' Stt, A tuodifpetto Nò, non l’aurai ; Che chiudo in petto Alma collante, Vago fembiante Non baderai. SCENA VI, Doride, fopramene lArgimonioH» Hpdoafpc, •m 7> v , rvk!L ^ W* *rg-L Lucimoro? 1 liod. E qui efequir t’impóne Ciò, eh’a te già cornile. Dar. Mie luci non fognarie. ■^ r S Qui Doride ? T>ir. A quell’occhi Sparì com’ ombra. d’g. Alete à miei perigli Or la tua fe fourafti. •R?. Giurai la fe di feruo, e tanto baili Peri