SECONDO. a, Nel mio letto Nel mio feno Sarà mia Dea, farà mio Col terrehO Lue. indiatine ò Rè (S’ei Doride mi toglie ) Io di mia man lo fueno. Farteli 1 C/v. Belle mie vi prefti Amore , Per volar i vanni al piè," A le pene del feno amante L’ale agiunga quel Nume infante ~ r Perche ogn’vna feti voli a me. Belle &c. Dar. Le p'ene del mio cor ehi dir potrà f Ste. Chi dir potrà le pene del mio cor? Cir. Qttante il mio cor hà pene or chi dirà! &»r. E più facile del mar “ Dir in vn l’arena,e Tonde, Ste. Numerar Le fauille, ch’Etna afeonde, Cir. E narrar le varie fronde , Onde Aprile ornato và. Dar. Le pene del mio cor. \ ,. „ St. Le tante pene mie. 1 chi dir fir, Qttante pene hà il mìo cor. / P otra 3 SCENA XXIII. fola V Empiite ; perche piangorio non riuolgo c * v ‘ ta de mortali ? Sarà il mio voglio il mio Dettino, e Carlo’ Rapirò ale riuali. c ? u