éo A T T ó Scena xx. t)ORJÌ)E fvpra i>n Carro • A Le guerre , a i trionfi, a le vittori^ * Io , che fon Bellona armata Coi baien di quello fulmine Valli Regni abbatterò; Sù nei cielo ; e giù ne l'Èrebo Rifitonar farò mie glorie v A le j&c. “bue. (Maggior di Palla infin coi guardo impiaga) Car. Vengo, volo fra l’armi, O inuitta Dea degl’Oricalchi à i carmi. Si ferma quando e su la foglia al Juon d'IJln- mtnti mujicali. Cieii chi mi rapide ? e chi sii l’ale D’alta armonia celefte Mi foleua a le sfere ? Si leuàlatendadaljìnijtrolato , ecomparc far gia de la viertu con le mufe,e noni Bramenti. SCENA XXI. Stcjìcrea canta ad vn embolo. A Vrette, che vezzofe D’intorno ventilate Voflr’ali ruggiadofe Pietofe Difpiegate t £ narrate Al