SECONDO. %% Che fugge,® va, E vanità, La fedeltà , E fciochezza 11 fofpirar. Ne l’Impero, &c. AIA c»n tre tende, vna infuriati, due da duo lati, e figurane le pareti iella /cena. SCENA XVI. Aodoct]pe,é hi bigiietff^irgmwioì Arti. A DArgimondo," 1 11 reai Lucimoro Trafmette quello fogtioJR,Tanto m’irapofefi. ( Come opportuna Perch’io fueni l’indegno r Qui m’offre il crin Fortuna. Arg. Argimondo ( Oggi a Carlo da morte E a te in breu’ora i /Doride fia conforte 1 \(Che farò f ) Jtfl. Che rifoluo ! ) ’ *■■)('■ Arg. (S’oggi dal Rè pofs’io Ottener lvdol mio. ) Ro. (S ’ora qui innofseruato Me l’apprefenta il Fato. Arg- tAnimo sii Arg imondo.) Su Rodoafpe ardire. •Arg. (Vcciderò quel Sire]. I ie &>■ ( Truciderò collui,) C 4 Arg.