JO ATTO . Lue. Come t’appelli ? Cir. Vano ^ E ricercar del nome q. Quando faueilan l’opre. Lue. Alti natali qJ Scopron valor lublime. 0/7. Odio la luce » Che vien dsd’auree falce : Grande èquel, che li fà, Bon quel, che nafd Lue. ( Che altero fauellar ) ma quando , e co/d Nei mar sù i noftri Legni Ti guidò la Fortuna ? 0/7. Che Fortuna? non volue « Cieca vetitiginofa •/) Del mio braccio la mole; impietofita De tuoi Fati perdenti Dal’Italiche prore ài pini Iteri < L’onda portommi. ' Lue. E non faprà l’Ifpano ». Chi fia l’Eroe, cui deue , Di fua vittoria i Falli ? 0/7. Conofcelli il mio ferro, é tanto ball! SCENA XiV. c Qui vengono condoti iprigioni cón i tf 1 fei delle vittorie> tra iquali vi S TE S ICI{E Jt . C On le predate fpogl ie Eccotii prigionieri ,or che non relfr Da oprar a quello- braccio , i’ parto. Lue. E doue^ 0/7 A trauagliar ne l’armi » ,.ii. ~*>c, Sotto a nouella infegna r ^ ■ Ch’oue guerra non v’è mio cor non regna * ^ I«r. Almen riceui. £ Da t Ibria gioitati, • fà che vegga v