>* ( ATTO Ch’armi tonanti afferra 2ir Reccai Ip Icudo, e portai l’afta in guerra! c S C E N A 1 X. r„‘- tE7{p à cauallo A'vn'IUCO inferir le precipita dall'aria. A HImè, foccor fo, aita. Qual nonelio ftupor ? *» T >'! J Ro. Or. Leno il mip fido. Leno. Le». Da Iajpercoffa i, II miferoFetonte „ Ha rotto il nft bo, e fracaflate l’offa Ctr. Animo sii. f.cn. Pignora, e con qnal vago Garzon te qui ricrouo? T » Cerchi verga nouella L ,, Per far incan to inufitato , e noilo ? ^ Ro » (Intendo ? e fuor di Coleo A „ Cortei j maga vagante ) ir», Ctr. Quelli di Lucimoro à i regi Tetti. Ci condurà. T.tn. Siam ne Liberia ? Or. Appunto. le». Ma del vago, che adori, Ausili Or. Taci. R*. Bella,tu viuiamante? £ Or. E per volar giàdiemmi L’ale Cupido infante. R». (Ah/ che ornai nel mio fen fatto è Gieantf P ocopri l’amor . Or. Non deggio. p" R. La tua Patria. C. Non pollò. * Rt>. II nome t ) ^ „ Con cui chiamarti humana voce or fuole-' C, J! n Ma ignaro i fon chieder il n«mc al Sole - C Gir,