P R I M -O. x? E ìcagliato coitili del’acqucin iène Al Nume de la Sorte Vittima fi confacri. * e ' 33 Condona ò R è • fi. ar. „ AliaSteficrea, non vitia > Chi sù l’onde marine Odia colei, di cui tu porti’l crine. te Chieggo fua vita in dono. ? ar* R’abbia; màin picciol legno Erri in poter dePoude, E lafuafpada Iltol^a i le voragini profonde. 1 P r > Nò , nel’acquenon perirò, ■dwna> Ala d’Italia a i curui abeti Bellicofo in grembo à Teti Forte Remora farò • Viene tendete in vn R.tlifchermo'. toi SCENA IV. :o, CARLO, STESICREA. tr • \ X la Steficrea 1V| Monarca, dr. Sul trionfato Ibero Spofai Carlo farai, che di marito EJgn’altronodo i fciolgo, e del promeflì» •Nouolmeneofourano' In pegno maritale ecco la mano. lc ^ e la palma Chxprigionicro In il cor, fudita l'ah^ J i ^ Entrane in tiaue. Fralepalme jcfràgl’alifri > Tuoifplendori Adorerò j ' Bacierò fi DV