A T T f> Più fra lacci non entrerò . Tenda pur tue reti amore, D’vn Giafone ingannatore c La Medea più non fino. Mio cor fe vn cji ridarli Più ad Amore non crederò, Scagli pur nl'accuti Arali, , Per tuoi colpi fen fatali , Nò nò nò non languirò . Mio cor&c. SCENA ir. c* Pammento fui Mare circondati dalle Naui Italiane con fanali ac cen, & il SìmoUcro della Forca c m nel mezo , &ù Io Ipuntar de giorno. CARLO) STKSICRHA » OSIRIDE y fra Soldati dell'EfJercit9 . ( '"'•là fpopolatide I’Erciuia iBoilhi J Hà'da legni guerrieri Ceppi Nettuno , e freme l’ondainfana : Giàsù la foce Ifpana $ t A inolivi inumi allori La fortuna del monde anre Teatri ; JSà l'Italo Diomede, * Doael’ailro del Sol bruna hi l’imago Figlia i deftrien à f UO n di Tromba fi TaooJ Pupillei voftri lampi ° Son fiamme in feno al mar • Miracolo è nouello , Se ogn’onda vn MongibelJo Per si bel volto appar. Dih Cji